METAMORFOSI

Un appuntamento all’interno della rassegna Cantiere – Evento coordinata dalla Fondazione Diogurardi nell’ambito del Biarch, con la realizzazione di un concerto con videoproiezione del duo pianistico Aventaggiato – Matarrese con musiche di Philipp Glass, presso l’area archeologica di Santa Scolastica, affiancata ad un allestimento fotografico con fotografie di reportage di cantiere.

Luogo | Bari
Superficie |
Stato | Realizzato
Anno | 2021
Committenza | Comune di Bari – Biarch
Collaborazione con | Associazione Culturale Amadeus, Shiski Studio, arch. Federica Ingegno, arch. Rossana Natale, arch. Daniela Semeraro

La rigenerazione urbana, intesa come vero e proprio processo metamorfico, coinvolge le nostre città e le trasforma in nuovi organismi. Ma cosa sappiamo davvero della parola “ri-generazione”?

Secondo l’etimologia del termine, non è altro che l’azione del generare nuovamente mediante un rinnovamento. Parallelamente a questa trasformazione urbana esiste una rigenerazione umana, ovvero una riscoperta da parte del cittadino di spazi che assumono forme e dinamiche di nuova fruizione. Di conseguenza le città cambiano assecondando le rinnovate esigenze di aggregazione e condivisione della comunità. 

Spesso però dimentichiamo che il risultato finale di questa trasformazione non è altro che l’attuazione di un lungo processo che parte dalla progettazione per fasi, passa dalla cantierizzazione e si conclude con la realizzazione. La fase del “costruire” viene vissuta esclusivamente dai tecnici incaricati e spesso desta curiosità nei passanti, costretti ad arrestarsi di fronte al comunissimo cartello “divieto d’accesso ai non addetti ai lavori”.

Sorge spontanea la domanda: e se fosse il cantiere stesso il luogo rigenerato e non da rigenerare? Ci troviamo sempre ad osservare il prima e il dopo, mai il durante.

Il progetto “Metamorfosi” rompe idealmente il fronte di accesso al cantiere, rendendo i fruitori dello spazio protagonisti del processo di trasformazione. La fotografia diventa il mezzo più efficace per documentare e comunicare le dinamiche di una fase di passaggio attraverso la quale si possono vivere in prima persona le lavorazioni, lo sforzo e l’impegno che fanno parte di un momento per lo più ignoto.

Alle immagini in movimento, unite alla musica di Debussy e di Glass, è affidato il compito di raccontare ed enfatizzare una sospensione di spazio e tempo che l’edificio subisce in questa fase, mentre vive di un’apparente semplicità. Attraverso Metamorfosi l’informazione diventa formazione ed educazione in un contesto urbano nuovo e stimolante.